La ruga

Di Entony

 

Mi guardo allo specchio, distratto e in silenzio,

e rifletto l’immagine che a me s’improvvisa,

lo sguardo è stupito, ma con gesti assai lenti,

sollevo le mani e accarezzo quel viso.

 

Or l’occhio dilato a mo’ di sorpresa,

eccone un’altra, che ieri non c’era,

col pollice e l’indice allargo le dita,

la fisso, la tocco, l’allargo, la strizzo.

 

Ma ohimé non sparisce, è proprio una ruga,

che pelle scolpisce ma cuore ferisce,

or dondolo il capo per quel viso sconfitto,

e penso all’età ed al tempo c’avanza.

 

Son lì che la guardo, tra una smorfia e un sorriso,

ammiccando la ruga già padrona del viso,

il pensier or mi lega all’accorrer vecchiezza,

creator d’ogni ruga d’impietosa bellezza.

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