Amica

di Sofia Vaccarino Ruiz

Hai sempre ballato

una precaria danza

in punta di dita

dove le gocce precipitano

e diventano cascata.


Lacrima chiara, cheta e sorda

come stella accolta dagli Spiriti.

Riposati e parlami

di chi non sarai mai

di chi pensi che tu sia.

Cammini lenta, come fa l’equilibrista

sulle pieghe della corrente, ma trema,

sempre, ogni tuo centimetro.


Bocca santa, salva e matura

come i fichi colti dal profeta.

Assapórati e dimmi

di cosa sanno i tuoi pensieri

di cosa sa il tuo tempo.


Forse non puoi ancora sentirlo,

il demone che ulula

tra le costole, mentre

la tua creatura celeste

piange e si accascia

sul collo dritto.


E allora ammirati, Nobile

senza indegna dimora.


Proteggiti, Vagabonda

ricca di sguardi e di sole.


Ascoltati, Cantautrice

della stessa inconfondibile storia.

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